CENA BENEFICA CARCERE TERRITORIO

Venerdì 11 maggio – dalle 20.30 Bierhaus

ABBIAMO RACCOLTO 800 euro a favore dell’Associazione Carcere e Territorio

Grazie a tutti!!!Associazione CARCERE E TERRITORIO  –   www.act-bs.it L’Associazione Carcere e Territorio nasce nel 1997 da un’idea del compianto Dott. Giancarlo Zappa, allora Presidente del Tribunale di Sorveglianza a Brescia. Il progetto statutario di Act si pone come finalità generale quella di intervenire rispetto ai percorsi di inserimento sociale di persone in esecuzione penale. Si ritiene infatti che la comunità locale possa favorire un allontanamento dalle reti di relazione legate al reato (che in carcere permangono e anzi spesso si creano e/o consolidano) e un inserimento in reti di relazioni legati a differenti valori (legati agli ambiti affettivi, lavorativi, ricreativi, ecc.) con un conseguente aumento delle opportunità di inserimento sociale e di costruzione di percorsi di autonomia per la persona, dando attuazione al principio sancito dall’art.27 della Costituzione riguardante il fine rieducativo della pena. Act crede fortemente che ciò favorisca una riduzione delle possibilità di recidiva e quindi un aumento della sicurezza collettiva. L’ intervento, in particolare, si svolge su due livelli:

• Con i soggetti in esecuzione penale infra ed extra muraria. Agendo sui bisogni consapevoli ed inconsapevoli legati alle difficili condizioni di detenzione, sviluppando capacità di gestione della propria vita. Essendo spesso soli, non informati,non sapendo come muoversi.

• Con il territorio. Avvicinando il territorio ad una idea costruttiva ed innovativa della pena detentiva e delle misure alternative, realizzabili appieno solo congiuntamente alla collettività che può fornire gli interventi e gli strumenti necessari, oltre che il necessario supporto concettuale. Lo spirito che ci anima è la volontà di creare un ponte tra il carcere e il territorio, per far sì che la popolazione esterna non ignori la situazione delle persone in esecuzione penale e che i detenuti non rimangano completamente emarginati, motivo a causa del quale, una volta usciti, potrebbero commettere nuovi reati. In questo senso il nostro sforzo si indirizza con particolare fervore verso percorsi di “giustizia ripartiva” affinché anche le vittime di reato e la Comunità intera possano trovare, nei percorsi di riabilitazione individuale, la opportuna tutela delle loro giuste, ma spesso non riconosciute, esigenze. In questa cornice abbiamo promosso il coinvolgimento del terzo settore, al fine di individuare diverse realtà del mondo associativo presso cui avviare formali progetti di misure sostitutive e risocializzative, sia laddove esse vengano disposte normativamente sia dove concretizzino una esperienza di impegno volontario e riparativo autonomamente scelta dal condannato.